STANCO DI QUELLI CHE IN GIRO CHIAMANO “AVVOCATI-AVVOLTOI”?

 

AVVOCATI E AVVOLTOI: COSA HANNO IN COMUNE? 
(ma soprattutto: Avv. sta per AVVocato o AVVoltoio?)

Spesso nei proverbi che ci raccontano i nostri nonni, nelle fiabe che si narrano ai bambini prima di andare a dormire e nei luoghi comuni metropolitani si celano importanti verità.

Ho sempre pensato che, in fondo, se questi aneddoti si sono tramandati così a lungo, un motivo ci sarà, no?

Per questo, non solo mi è sempre piaciuto conoscere questi detti popolari, ma soprattutto mi ha sempre affascinato scoprire cosa si nasconde “dietro” queste storielle.

(Scoprire il perché delle cose è sempre stato un mio pallino, in realtà).

Ad esempio, perché un gatto nero che ci attraversa la strada porta sfiga?
Perché venerdì 17 è un giorno nefasto?
E perché invece il ferro di cavallo porta fortuna?

Se leggerai le prossime righe non solo scoprirai il perché di questi luoghi comuni (e sazierai la tua curiosità!), scoprirai anche perché si paragonano gli avvocati agli avvoltoi

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Ridiamoci su: ti racconto una barzelletta

Hai mai sentito dire che gli avvocati sono avvoltoi? Come potrai immaginare, visto il lavoro che svolgo, a me è capitato spessissimo.

Invece che adirarmi (non è proprio carino sentirsi paragonato ad un volatile sventra carcasse) o tentare di giustificarmi (perché effettivamente un avvoltoio non mi ci sento affatto), ho cercato di scoprire il perché di questo paragone.

A tal proposito, ti racconto una barzelletta che mi è anche capitato di leggere in giro per il web:

“Qual è la differenza fra un avvocato ed un avvoltoio? Uno è uno spregevole animale che si ciba delle carcasse di altri esseri approfittando delle loro disgrazie. L’altro è un volatile”.

 

Credo, in tutta onestà, che con l’espressione “avvocati-avvoltoi” le persone intendano riferirsi a quei “professionisti” che hanno svolto il proprio incarico senza la dovuta passione, attenzione e solerzia, così da sembrare approfittarsi dell’esperienza negativa di coloro che hanno avuto un problema serio con la legge. Un problema che, magari, gli ha causato perdite economiche e sofferenze emotive. Non robetta da niente, insomma.

Ma attenzione! La delusione delle persone non credo sia dovuta all’entità delle competenze pagate (che, peraltro, possono essere liberamente concordate tra cliente e professionista al momento del conferimento dell’incarico).

Insomma, non è solo questione di soldi.

Ritengo piuttosto che la rabbia della “voce del popolo” sia dovuta alla sensazione di abbandono: chi non si arrabbierebbe se si sentisse abbandonato da chi doveva curare i propri interessi e difendere i propri diritti?

E poi, a quante persone capita di non conoscere lo stato della propria causa?
A quante persone capita che il proprio avvocato non è mai (o è molto difficilmente) rintracciabile?
Quante persone hanno dovuto penare per avere un appuntamento, o per ottenere la riconsegna dei propri documenti?

Ecco: per molti, colui che non informa mai i propri clienti (o, addirittura, mente) sullo stato delle cause, che si fa ripetutamente negare a telefono, che rimanda gli appuntamenti a data da destinarsi, che si fa vivo solo per chiedere soldi e, magari, che perde pure la causa zitto-zitto senza dirlo al cliente (scoprirai tra poco un caso reale a tal proposito!), è un avvocato-avvoltoio. Per molti, forse per tutti.

Ma non per me.
Per me, più semplicemente, non è nemmeno degno di essere definito Avvocato.

 

Fatti, non parole: alcuni casi reali

Sinceramente, mi sento molto lontano da queste espressioni (magari se non mi conosci devi andare a fiducia, lo capisco. Tutti i miei clienti, invece, hanno le prove concrete che non sono né uno sciacallo né un avvoltoio).

So che possano accadere episodi in cui il “povero” cliente resta deluso dal comportamento dell’avvocato: magari c’è chi si è sentito poco seguito, magari c’è chi è stato poco informato e magari c’è chi è stato spremuto come un limone.

Chissà.

Magari c’è chi crede di aver incontrato un legale “porta sfiga”, manco fosse un gatto nero (ah, a proposito: si dice che i gatti neri portino sfortuna perché quando, in passato, si andava in giro in carrozza, un gatto nero che di notte attraversava la strada faceva imbizzarrire il cavallo… e tutti giù per terra).

Quello che è certo è che se non sai fare questo lavoro, è meglio che te ne stai a casa.

Ad esempio, un mio cliente (Giovanni, imprenditore brianzolo) mi parlava di un “Avvocato” al quale si era rivolto tempo fa per sottoporgli il suo problema. Tale “professionista” gli aveva chiesto una bella sommetta per seguire il suo caso (qualcosa come 15.000 euro di competenze).

Giovanni gli chiese se fosse stato possibile accordarsi per il pagamento al termine della causa, visto che al momento lui non disponeva della somma richiesta. Nel rifiutare, l’avvocato gli rispose “causa che pende cause che rende“.

Puoi immaginare la reazione di Giovanni?
Dopo qualche tempo, un suo amico gli ha consigliato il mio studio e, una volta presa in mano la pratica, gli ho risolto il problema in via stragiudiziale.

 

Ad un’altra mia cliente (Jessica A.), gravemente infortunatasi in un noto parco acquatico, il suo ex “Avvocato” ha ripetutamente fatto credere che si dovevano escutere i testimoni. Vuoi sapere realmente come stavano le cose?
La causa era stata cancellata dal ruolo e si era estinta.

Non solo quello Sciacallo mentiva spudoratamente ogni volta che gli si chiedevano spiegazioni in merito, ma era anche uno Sciacallo ricco, visto che era stato pagato profumatamente. Dopo anni dall’infortunio, siamo riusciti a interrompere la prescrizione sul filo del rasoio (l’ultimo giorno utile!), abbiamo sentito i testimoni ed ottenuto il risarcimento.

Non è servito nessun porta fortuna a forma di ferro di cavallo (ah, a proposito: il ferro di cavallo si dice che porti fortuna per due motivi. Prima di tutto è fatto di ferro, metallo prezioso in passato perché capace di “tenere lontano gli spiriti maligni”. Inoltre ha per tradizione 7 fori, come le unghie del cavallo. E il 7, si sa, è un numero magico e fortunato per “natura”).

 

Insomma, anche alcuni dei miei clienti, hanno avuto a che fare con quelli che alcuni potrebbero definire dei veri farabutti (altro che avvocati). Per fortuna, grazie alla passione e al duro lavoro sono spesso riuscito a “mettere le toppe” e risolvere positivamente le loro disavventure.

Se anche il tuo consulente legale ti ha messo in difficoltà manco fosse venerdì 17 (ah, a proposito: è una data nefasta perché in questa data, molti secoli fa, sono morti un bel numero di Cavalieri Templari), prova a scrivermi compilando il modulo qui sotto.

Magari posso esserti utile: a volte un consiglio può salvarti la vita.
E se è GRATUITO, meglio ancora.
Tanto, che hai da perdere?

 

Risolvi gratuitamente il tuo problema oggi.
Domani potrebbe essere già troppo tardi.

Avv. Alfredo Buccella

 

 

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